Come vivere la cucina zero waste (o quasi) ?
Con un po’ di organizzazione è davvero molto più semplice di quanto si pensi gestire la nostra cucina a impatto zero. Che non significa ovviamente che davvero riusciremo ad arrivare a zero rifiuti o ad una impronta ecologica pari a zero, ma che avremo preso tutte le accortezze possibili per ridurre il nostro impatto sull’ambiente, anche in cucina.
Ecco qualche spunto che potrete mettere in pratica fin da subito, coinvolgendo familiari ed ospiti nel renderlo possibile.
- BEVI ACQUA DEL RUBINETTO
- RIDUCI GLI IMBALLI
- COMPRA DAI PRODUTTORI
- CONSERVA AL MEGLIO (e senza pellicole in plastica o alluminio)
- USA LA SPORTA DI TELA PER LA SPESA
- USA I PANNI DI STOFFA
- AUTOPRODUCI
- NON USARE PRODOTTI USA E GETTA
- RIUTILIZZA TUTTO IL POSSIBILE
- FAI IL COMPOST
Ma vediamoli uno per uno!
Bevi acqua del rubinetto
Usa sempre acqua del rubinetto: se le analisi dell’acqua ci dicono che è potabile e il gusto è gradevole (ad esempio: non si sente un forte odore di cloro) non c’è davvero motivo per non usare l’acqua di casa nostra. L’impatto ambientale è davvero minimo, e se ci ricordiamo di riempire la nostra borraccia prima di uscire di casa lo è ancora di più.
Riduci gli imballaggi dei prodotti
Acquistando confezioni più grandi, o confezioni con meno imballo, o prodotti sfusi. Questo in particolare è più facile se si acquista in piccole botteghe o direttamente dal produttore. Più difficile da attuare invece nei negozi più strutturati. In ogni caso, sullo sfuso io tendo a farmi sempre una domanda da “precisina”: il prodotto che sto per acquistare sfuso come è arrivato nel negozio che lo sta vendendo? Se la risposta è: in una grossa busta di plastica non riutilizzabile da cui è stato travasato nei dispenser, per me il gioco (ambientale) potrebbe non valere la candela.
Acquista dai produttori o nelle piccole botteghe
Facciamo spesa direttamente dai produttori o dal contadino o dalle botteghe che ci permettono di ridurre al massimo i nostri imballi, o tramite un gruppo di acquisto. Si possono acquistare ad esempio verdure, frutta, legumi, cereali, latte, burro, uova e tanto altro. Avendo così una filiera di cui fidarci, e risparmiando sugli imballi. Le cassette con cui ci vengono consegnati i prodotti possono essere riutilizzate più volte, e possiamo sfruttare il vuoto a rendere (ad esempio con il latte).
Conserva al meglio
Eliminiamo (o comunque riduciamo al minimo) la pellicola o l’alluminio in fogli usa e getta in favore dei contenitori (in acciaio,vetro o plastica bpa free) o magari dei fogli di tessuto cerati, che sono riutilizzabili e sostituiscono la pellicola. Esistono anche alternative compostabili per la pellicola e la carta da forno, valutiamo al limite queste, che almeno si possono conferire nell’umido!
Porta sempre con te la sporta di tela per la spesa
Oltre a portarci dietro la sporta per la spesa (io ne ho sempre due o tre in borsa per ogni evenienza) possiamo utilizzare i nostri sacchetti per acquistare la frutta, la verdura, i legumi, la frutta secca, i cereali e il pane.
Usa i panni di stoffa al posto della carta assorbente
Usiamo salviette e strofinacci in tessuto, limitando il più possibile l’uso della carta assorbente usa e getta. Io ne tengo un rotolo di emergenza nello sportello più in alto della cucina, e già questo semplice fatto di averlo sistemato in alto spinge tutti ad utilizzare gli strofinacci di stoffa.
Autoproduci: fatto in casa è meglio!
Autoproduciamo il più possibile: merende, dolci, crackers, pane, yogurt, frutta e verdura se abbiamo la fortuna di coltivare un orto. La parola d’ordine qui è solo organizzazione. E anche prenderla un po’ con filosofia: se siamo attenti tutto l’anno nel preparare le nostre merende o i biscotti in casa, ma in un certo periodo non riusciamo proprio ad incastrare i tempi perché autoprodurre ci porterebbe via troppe energie… non facciamocene una colpa. Cerchiamo di acquistare nel forno o nella bottega vicino casa, chiedendo magari di evitare imballaggi eccessivi quando possiamo farne a meno. Non dobbiamo immolarci sull’altare dell’autoproduzione, ma fare il possibile secondo le nostre forze e i nostri tempi. Dedicare tutto il tempo libero a questa attività non è certamente la soluzione, e credo che una sana via di mezzo sia sempre la via giusta.
Evita i prodotti usa e getta
Limitiamo il più possibile l’usa e getta. Non solo piatti, posate e bicchieri, ma anche tovaglioli di stoffa e cannucce riutilizzabili. E’ fattibile anche per le feste di compleanno o quando si hanno parecchi ospiti a cena, basta organizzarsi progettando il menu ad esempio, facendo in modo che non serva cambiare tanti piatti o con portate che non prevedono l’uso delle posate. Oppure riutilizzando bicchieri alternativi: i barattoli di vetro che teniamo da parte per le conserve per esempio possono essere perfetti anche per un rinfresco, con l’accortezza di scriverci il nome degli invitati con un pennarello da lavagna.
Riutilizza barattoli e contenitori
Riutilizziamo i contenitori o gli imballaggi, per qualche altro scopo: i barattoli in vetro ad esempio sono perfetti anche per riporre legumi, cereali, spezie e tanto altro in casa. Altre confezioni o imballaggi possono tornare utili per realizzare un laboratorio di riuso creativo o un esperimento coi bambini, prima di essere riciclati. Anche gli scarti del cibo (ad esempio i gusci dei pistacchi o delle noci, il nocciolo dell’avocado, le bucce delle cipolle o di alcune verdure, gli scarti dell’insalata) possono tornare utili in qualche esperimento o lavoro artistico coi bimbi, ma magari a questo dedicherò un altro video!
Fai il compost
Tutti gli scarti della frutta e della verdura, sia che siamo in appartamento sia che abitiamo in campagna, possono essere raccolti per il compostaggio. Sin da quando abitavamo in appartamento ci siamo attrezzati con una piccola compostiera autoprodotta per ottenere il compost per le piantine del nostro orto sul balcone. Realizzarla è semplicissimo, e se siete curiosi di vederla qui sotto vi lascio il link. Ora che viviamo in campagna la nostra compostiera è formata da alcuni bancali che ho recuperato in negozio, e ogni anno sfruttiamo il compost prodotto per il nostro orto. E se anche non si vuole produrre il proprio compost, l’importante è comunque differenziare correttamente il residuo organico. Diventerà comunque un compost prezioso!
E voi? Quali accorgimenti avete adottato in cucina per ridurre il vostro impatto ambientale?