Mi è capitato spesso in questi anni che mi venisse detto da tante persone che mi seguono, che per chi vive in città non è così semplice come per chi vive in campagna vivere una vita a impatto zero. O se non proprio a impatto zero nel vero senso delle parole, almeno vivere a basso impatto, facendo il possibile per rendere il nostro passaggio e la nostra impronta più leggeri possibili.
Così ho deciso di uscire dal mio orticello e dalla dimensione ristretta del mio piccolo paese di provincia immerso nella campagna marchigiana. Sono andata a trovare una mia cara amica che da anni fa quello che faccio io: cerca di vivere in modo (quasi) green… in città!
Ho approfittato di un corso di formazione che avevo già in programma e della ospitalità di Raffaella per trascorrere insieme a lei una giornata a Milano. Raffaella è l’autrice del blog Baby Green, e dal 2010 racconta il suo percorso da single ad alto impatto a mamma (quasi) green. Il suo blog
è uno spazio per mamme e famiglie eco-friendly che vogliono vivere in modo più semplice e consapevole.
Nella nostra chiacchierata abbiamo parlato di quali siano i passi verso una vita a impatto zero e più sostenibile che si possono mettere in pratica anche vivendo in città.
I passi green verso una vita a impatto zero anche in città
In particolare Raffaella ci ha parlato di mobilità, tra mezzi pubblici, passeggiate a piedi, bike sharing e car sharing. Di alimentazione e di come fare a trovare anche in città prodotti alimentari biologici, a chilometri zero e direttamente dai produttori. Di come scegliere i giochi per i bambini, senza rinunciare a stare all’aria aperta. E infine di come organizzarsi al meglio con i pasti settimanali. La vita in città è un po’ più frenetica, ma con un po’ di organizzazione si fa tutto!
E tu? Vivi in città o in campagna? Raccontami quali azioni metti in pratica ogni giorno per vivere una vita più rispettosa dell’ambiente, in campagna o in città!
2 comments
Ho appena trovato il tuo blog e mi sono fermata su questo post che ha attirato la mia attenzione :-).
Vivo da poco più di un anno in una cittadina ma ho vissuto i precedenti 16 anni in una casa con giardino e orto cercando di produrre quello che potevo da sola.
Ho sempre ritenuto che vivere a basso impatto (se mai sia possibile, impatto zero è un bel titolo per un post ma impossibile nella realtà :-)) non dipenda assolutamente dal posto in cui si vive ma da come si vive. Un esempio, ora che vivo in “città” e ho cambiato vita non uso la macchina tanto quanto la usavo prima. Ho fatto un pieno di benzina in dicembre e rifatto il pieno a fine maggio. 5 mesi con un pieno! Nella mia vita precedente in cui dovevo usare la macchina per lavoro un pieno non bastava neanche 10 giorni a volte neanche una settimana. Prima per andare dal medico dovevo farmi 15 km di macchina ora 800 metri a piedi. Prima il supermercato più vicino era a 12 km ora a 400 metri. Dove abitavo prima il postino doveva arrivare in macchina qui dove abito ora la posta è consegnata a piedi. Discorso complicatissimo che coinvolge tutto quello che ci gira intorno e non solo il nostro comportamento sulla gestione della vita quotidiana. Il nostro modo di vivere fa sì che altri debbano inquinare per noi.
Cercando di farla un po’ semplice per come la vedo io parte del segreto sta nel consumare meno, in tutti i “campi” della vita, se uno mette in pratica questo ha già fatto un gran favore all’ambiente e a se stesso. Domandarsi ogni volta, “lo compro?” E rispondersi il più delle volte “no!” Riusare, riparare, regalare, scambiarsi le cose. Il riuscire a vedere una seconda, terza, quarta vita in ogni oggetto. Non buttare un oggetto vecchio perché non è eco e comprarne uno nuovo eco. Produrre, qualsiasi cosa, eco o non ha un forte impatto ambientale. Rottamare una macchina funzionante per comprare una bici elettrica è un disastro ambientale! Poi vabbé si fa bella figura con una bicicletta 🙂 (che però è elettrica, si sa che inquinamento crea la fabbricazione e lo smaltimento di batterie).
Si crede molto al potere dei prodotti bio, non solo cibi, e io ci credo! E certo se si potesse si dovrebbero comprare solo quelli ma non è questo a fare di una persona un “eroe” dell’ambiente. Conosco gente che prende la macchina per andare dal contadino a comprare prodotti bio, non capisco??? Certo suona bene ma in pratica è la cosa giusta da fare? Dove abito ora ho più difficoltà a trovare prodotti bio ma non prendo certo la macchina per andare a comprarli a km di distanza, semmai la bicicletta (non elettrica) :-).
Quando si parla di impatto ambientale ci si riduce spesso a parlare per lo più di automobili e di cibo ma c’è molto, molto di più. I vestiti, ne dobbiamo avere veramente così tanti? L’arredamento, che impatto ha? Che materiali sono stati usati? Chi è stato sfruttato per produrli (ok, questo forse è un altro discorso). La cosmesi, dobbiamo veramente truccarci (io non mi trucco ma molte donne sì :-))? Abbiamo bisogno di tutte quelle creme e cremine? I gioielli, a che servono? Il discorso è così complesso che a volte ragionandoci mi sembra di impazzire e non sai le ore che ho speso ragionando e cercando di capire la cosa giusta da fare.
Le problematiche ambientali mi interessano da quando ero giovane, il mio amore per la natura e l’ambiente era già forte da bambina quando ancora non capivo molto sul come fare e direi che dopo molti anni ancora ho dubbi su quale sia la cosa giusta da fare.
Alla fine riduco il mio ragionamento sempre e solo a due fattori che mi sembrano più che certi: siamo troppi sulla terra e consumiamo troppo. Per cui fare meno figli e consumare di meno (di tutto) potrebbe essere una soluzione :-).
Tutti i temi di cui parli hanno pari importanza a mio parere. E le soluzioni, se ci pensi bene… pure!
Quella che è la soluzione giusta per te (fare meno figli) non è la soluzione giusta per me che ho scelto di averne tre, ma può esserlo per chi ha scelto di averne uno solo, o nessuno. Ogni azione conta (ne parlavo anche in questo video qui), e ognuno degli argomenti che hai citato merita un post a sé per approfondirlo (l’ho fatto per i 30ecodays, affrontandone uno al giorno dal più banale al più difficile). L’importanza è prendere consapevolezza di quello che possiamo fare per cambiare le cose.