Quando abbiamo deciso di trasferirci in campagna nel 2011 Sveva e Siria (le nostre due bimbe più grandi) avevano già rispettivamente 5 e 3 anni. Sin da quando erano piccole, però, devo dire che le nostre scelte per loro ci hanno sempre portato ad avere un’attenzione in più per l’ambiente, dai pannolini di stoffa ai giocattoli in legno, all’alimentazione e tante piccole cose.
E se è vero che coi piccoli è più semplice, perché molte delle scelte le facciamo noi per loro (alimentazione, vestiti, giocattoli in primis) è anche vero che non tutti (parenti in prima linea) condividono certe nostre scelte, e così ci siamo trovati spesso con giochi o vestiti che non avremmo mai scelto, per dirne una, sin da quando le bimbe erano piccine. Quindi, il fatto che da più grandicelle abbiano iniziato ad essere influenzate in certe scelte dall’ambiente esterno (la scuola, le amiche, la pubblicità e via dicendo) l’abbiamo preso un po’ con filosofia: la nostra non sarà una scelta radicale, ma sappiamo di aver fatto del nostro meglio almeno in tante piccole scelte che fanno bene all’ambiente.
Piccoli passi per piccoli ecologisti
In questi anni sono pochi i punti su cui abbiamo chiesto alle bimbe di concentrare la propria attenzione per diventare piccole ecologiste a tutti gli effetti, e oggi ve li ripropongo, perché secondo me sono fondamentali per gli adulti consapevoli di domani e di oggi:
- Scoprire la natura insieme, stando il più possibile all’aria aperta: non è necessario mollare tutto e trasferirsi in campagna, ovviamente. E non servono nemmeno un camper o una tenda per dormire all’aria aperta. Basta ricavarsi un po’ di tempo (ogni giorno sarebbe meglio) durante la settimana o nei fine settimana per stare all’aperto. Vale la regola del “non esiste cattivo tempo, esiste solo un cattivo equipaggiamento”, e così in ogni occasione si potrà sfruttare un po’ di tempo per i nostri piccoli escursionisti: visitare un parco urbano alla ricerca di foglie, arrampicarsi su un sentiero montano, fare una passeggiata lungo il fiume o un’escursione avventurosa. La parola d’ordine è guardarsi intorno: alla ricerca di more, di libellule, di impronte, di uccelli, di conchiglie o di legnetti. Vi sorprenderete di quanti dettagli riesce a cogliere lo sguardo di un bambino! E vi sorprenderete anche di quanto tempo siano in grado di camminare i bimbi se lasciati liberi di esplorare (ovviamente sotto lo sguardo attento dei genitori).
- Risparmiare le risorse: acqua, luce, ma soprattutto cibo. Quante volte al giorno ripetete la frase “Spegni la luce!!!”? Io decine, nonostante siano tutte consapevoli che vada spenta. Ma credo sia più forte di loro! Per l’acqua invece sono molto più attente, e per il cibo l’accortezza è la mia: fare porzioni un po’ più piccole per poi magari chiedere il bis, è già un buon passo avanti.
- Ridurre: la parte più difficile in assoluto. “Se tutti ce l’hanno, come fai a dire loro che non possono averlo?” è la domanda che mi viene posta più spesso. Ridurre è la parte più difficile anche per noi, e spesso coi bimbi è fatta di lunghe trattative e spiegazioni. A volte funziona, altre volte si cede, consapevoli che quell’oggetto tanto desiderato non rientrava in quelli che avremmo scelto noi, ma si cresce anche così. La volta successiva, il più delle volte, saranno loro per primi a capire che non ne vale la pena. Oppure no, ma avremo già seminato un po’ di consapevolezza.
- Fare la raccolta differenziata: qui coi bimbi si parte sempre in vantaggio. Loro sono bravissimi ad imparare, soprattutto se lo si imposta come un gioco sin da piccoli, magari aiutandosi coi colori e imparando a riconoscere i materiali.
- Scegliere prodotti riutilizzabili: secgliere insieme a loro un mini kit dell’ecologista da portare sempre con sé è un punto di inizio per stimolarli ad usare prodotti che non fanno male all’ambiente: borraccia, fazzoletti di stoffa (o fuori casa magari fazzoletti ecologici), cannucce, contenitori per la merenda
- Scambiare, vendere o donare i vecchi giochi: separarsi da un gioco è sempre una delle cose più difficili per loro, anche se si tratta di un gioco che non usano più da tempo. Partecipare insieme a un mercatino e scambiare i propri giochi (o magari venderli con la promessa di comprare un gioco nuovo) diventa invece un gran divertimento per loro, e imparano a separarsi più facilmente dagli oggetti anche in futuro.
- Coltivare un piccolo orto insieme: quando ci siamo trasferititi n campagna la prima cosa che abbiamo fatto è stato coinvolgerle nell’orto. Seminare, trapiantare, innaffiare, prendersi cura e vedere come una pianta cresce e ci regala i suoi frutti è uno degli insegnamenti più belli che si possano ricevere. E poi come si dice… impara l’arte e mettila da parte!
- Cucinare insieme per mangiare in maniera consapevole: il cibo preparato insieme ai bimbi ha tutto un altro sapore! Ovviamente, per regioni di tempo, non è sempre possibile cucinare insieme, ma se abbiamo un’ora extra fare un dolce insieme opure cogliere le verdure nell’orto per trasformarle in cena è un’attività che li porta a capire la trasformazione degli ingredienti, le alchimie in cucina, e anche a mangiare più volentieri e con più attenzione.
- Leggere insieme: la nostra biblioteca è davvero piena di libri che parlano della natura, di ecologia, di rispetto dell’ambiente, degli animali. leggerli insieme a loro ci da tantissimi spunti per trattare degli argomenti che altrimenti non avremmo modo di trattare, rendendoli di facile comprensione e instillando in loro quella curiosità naturale ad approfondire e a saperne di più.
- Sperimentare: per capire come funziona la natura e il mondo che ci circonda. Spesso i bimbi ci fanno le domande più disparate: “Perché il sole è caldo?” “Perché piove o nevica?” “Perche’ cadono le foglie?” “Perché ci sono il giorno e la notte?” “Perché esistono i giorni? E i mesi?” “Come si fa il pane?”
Ogni domanda dei nostri bimbi può essere da spunto per parlare dell’ambiente che ci circonda e della natura. I bimbi sanno ammirare la natura con occhi diversi da quelli degli adulti e vivono con gioia questo periodo di scoperta. Tutti noi abbiamo il sogno di avere nel futuro un mondo migliore, più pulito, un mondo di pace e di empatia. Sono certa che possiamo riuscire a crearlo coi nostri bambini, che saranno le donne e gli uomini di domani.
Le obiezioni più comuni
Spesso in questi anni mi hanno rivolto domande (o affermazioni) più disparate, dal classico “certe scelte non vanno imposte” o “non vorrai crescerle fuori dal mondo?” al “parli bene tu…” Quest’ultima in particolare è stata declinata in più e più modi, dal “parli bene tu che hai bimbi piccoli” al “parli bene tu che hai delle figlie che mangiano tutto” al “parli bene tu che hai bimbe a cui piace leggere”. Come premessa doverosa a tutte queste domande e curiosità che sono certa vi starete ponendo anche voi… vorrei dire semplicemente che non è sempre una passeggiata di salute nemmeno per me, ecco.
Ché non basta proporre o imporre ai bimbi certe scelte, comprese quelle attenzioni che secondo me fanno parte non solo del bagaglio di un piccolo ambientalista, ma che dovrebbero essere patrimonio di ognuno di noi. Certe scelte vanno spiegate, motivate e documentate ancora di più coi piccoli, perché prendano consapevolezza di quale scelta è migliore per l’ambiente. Anche noi adulti lo sappiamo benissimo, eppure spesso agiamo volutamente nella direzione opposta… perché un bambino non dovrebbe scegliere la via giusta se reso consapevole delle conseguenze?
E voi? Quali spunti dareste a vostri bimbi per diventare dei piccoli ecologisti?