Cosa può succedere in un anno? In certi anni, soprattutto se penso ai periodi in cui le bimbe erano piccolissime, mi è sembrato quasi che non succedesse nulla, anche se non si coglieva questa sensazione guardandomi da fuori. Una delle cose che mi sono sempre sentita ripetere era proprio “Ma come fai a fare tutto?” (risposta: non lo faccio, ma questo è un altro discorso). Da quando abbiamo comprato casa qui, ormai sette anni fa, la vita è andata avanti veloce e le bimbe sono cresciute tantissimo (e a dirla tutta per la precisione sette anni fa non c’era nemmeno Vera). Abbiamo cambiato vita, lavoro (io), abitudini… e nessun anno è stato uguale all’altro.
Ma l’ultimo anno me lo ricorderò anche in futuro come l’anno del cambiamento, ne sono certa. Perché davvero sono successe tante tante cose, e ci sono stati giorni e mesi in cui mi è sembrato di vivere con il tasto avanti sempre premuto. Giorni pieni, anche di pensieri pesanti e di “non so mica se ce la posso fare”. Se penso che tutto è partito da questo post della torta di mele (o meglio dal famoso colloquio che lo aveva preceduto) un po’ mi viene da sorridere, anche se ammetto che è un sorriso parecchio amaro.
Però non posso fare a meno di dire che è proprio vero che a volte le cose più belle nascono da dove non ce l’aspettavamo (e la ninfea che cresce nella botte in mezzo all’orto me lo ricorda), e quasi mi viene da ringraziare anche per quel famoso colloquio… anche se mi è stato detto che le madri come me sono la rovina dei figli. E no, sul momento non l’ho presa benissimo, anzi. Ma torniamo a noi. Cosa è successo di così importante in questo anno per me? E’ stato l’anno in cui (dopo anni passati dietro a tre bimbe ancora troppo piccole per ricavarmi i miei spazi oltre a quelli per il lavoro) mi sono ripresa un po’ di tempo per me stessa e per ricominciare a crescere, che a quarant’anni ci sta tutto in effetti.
Tutto è partito da questo video del TED che mi ha mandato mia sorella, nei giorni in cui mi chiedevo dover avrei pouto trovare una soluzione per affiancare Siria, che davvero faticavo a spronare vedendola immersa in una mole di compiti superiore alle capacità effettive di una ragazzina della sua età. Lei che è così creativa e curiosa e sicuramente anche organizzata per tutte le sue passioni, stava perdendo completamente la passione per lo studio. Da quel video ho iniziato a studiare un modo diverso per aiutarla a “tirar fuori le gambe”, e onestamente per tirarmici fuori un po’ anche io, ché dopo dieci anni passati a crescere figlie autonome e curiose faticavo da matti a capire cosa non andava.
E a dirla tutta ce l’abbiamo fatta sia lei che io, a tirarci fuori le gambe. A lei questo anno è servito per capire che nella scuola, come nella vita, la differenza la fanno le persone, e che con la giusta dose di grinta e di fiducia in se stessi si ottengono dei grandi risultati. A me è servito per ricominciare a studiare, non solo per dare una mano a lei, ma anche a me. Ed è così che questo anno (che rimane un anno da cancellare per la mia carriera di “genitore che prova ad instaurare un rapporto costruttivo con la scuola”) si è trasformato in uno degli anni più proficui anche per me, ben oltre le mie aspettative.
Vi starete chiedendo cosa è successo dopo aver visto quel primo video? Semplicemente, ho seguito i suggerimenti dei video con tematiche affini a quel primo, tra tutti quelli dei TED stessi. E’ così che ho scoperto Daniela Lucangeli che parlava di corto circuiti emozionali e poi di potenziamento dell’intelligenza numerica, ed ho avuto la conferma che non mi sarei dovuta fermare con gli esperimenti scientifici che facevo con le bimbe. E così è stato, con grande divertimento per tutte.
Qualche mese più tardi sono andata anche ad ascoltarla dal vivo la dottoressa Lucangeli, ad un seminario aperto che ha tenuto proprio qui vicino in Univpm, in Ancona. Alle letture dei suoi libri sull’intelligenza numerica (in cui ho ritrovato con orgoglio esempi simili ad alcuni esperimenti matematici che avevo ideato per le bimbe nei mesi) sono seguite quelle del metodo analogico di Bortolato, con il suo bellissimo “Lettera a un bambino che ha paura della matematica” e tanti altri suoi libri operativi, uno più bello dell’altro. In un modo o nell’altro la matematica torna sempre a far capolino nella mia vita, insomma. Insieme a questi, una delle letture che mi ha più colpito e sprontato a riprendere a studiare è stata “Grinta“. Un libro che parla di passione, studio, perseveranza ed allenamento, che ha spinto me per prima ad andare avanti nel mettermi in gioco. In contemporanea, mi sono rincuorata leggendo “I bambini sensibili hanno una marcia in più” e ho riletto “Intelligenza emotiva”. Un altro libro che mi ha portato a riflettere tanto sulla scuola è stato invece “Tutta un’altra scuola“.
Ho iniziato a ritagliarmi ogni giorno il tempo per leggere di più o a ricavarmi anche il tempo per guardare un video dei TED che mi ispirasse e mi desse occasione di conoscere un argomento nuovo o di aggiungere spunti ad argomenti che conoscevo già. Non credo sia stato un caso se dopo quei primi video mi sia comparso proprio quello di Luca Mazzucchelli sul segreto per cambiare gli altri. E’ stato proprio grazie a quel video di Luca, al suo “Prova a cambiare” e al suo video corso sul cambiamento che ho iniziato ad appassionarmi alla crescita personale e ho deciso di riprendere a leggere e a studiare argomenti che non toccavo da anni.
Quest’anno ho letto una quantità di libri che non leggevo dai tempi di quando le bimbe non erano ancora nate, e quando ho ricominciato a leggere con costanza (non che prima non avessi più letto, ma raramente superavo quota un libro al mese) ho sentito quella sensazione che si prova quando respiri a pieni polmoni dopo aver trattenuto il fiato a lungo. Le letture di questo anno sono state le più svariate: crescita personale, mindfulness, ecologia, minimalismo, marketing, educazione, psicologia, pedagogia. Tutti temi che mi hanno permesso di fare un cambio di prospettiva prima di tutto personale, poi familiare e infine lavorativa (su quest’ultimo ci sto ancora lavorando, lo ammetto).
Ho (ri)cominciato a svegliarmi all’alba. Per studiare, camminare, praticare yoga, dedicare del tempo a me stessa, programmare la giornata o la settimana lavorativa e familiare al meglio e partire con la giusta carica. Anche se ogni mattina, soprattutto ora che in casa fa molto freddo e alle 5 ancora la stufa si è appena accesa… mi chiedo chi me lo faccia fare. Mi sento molto meglio rispetto a prima, però, e tanto mi basta per continuare. Alcune letture illuminanti sulla morning routine, sulle abitudini e sull’organizzazione settimanale sono state “The miracle morning“, “La regola dei cinque secondi“, “Il potere delle abitudini” e “Riconquista il tuo tempo“
Ho iniziato a praticare la meditazione, partendo dall’audio corso di Meditazione Scientifica di Gennaro Romagnoli, anche se con molta meno costanza di quanto vorrei (ci sto lavorando). Pochi minuti, perché ammetto di non aver ancora trovato il momento della giornata ideale per farlo, ma è già tantissimo per me che spesso vengo trascinata via da un flusso di pensieri continuo. E’ stata l’occasione anche per rileggere il libro “Mindfulness per genitori” e per scoprire insieme alle bimbe “Calmo e attento come una ranocchia“. Oltre alla meditazione, ho ripreso anche con la pratica dello yoga da maggio. Per sei mesi è stato un appuntamento settimanale fisso in aula, poi ho continuato da casa seguendo il libro e il video corso de “La scimmia yoga“. Anche qui (come per la camminata) la costanza non è stata il mio punto di forza, ma i benefici non sono tardati ad arrivare.
Ho deciso di seguire alcuni corsi online più o meno intensivi e mi sono concessa anche qualche corso ed evento dal vivo che mi hanno ispirata o che sono stati la conclusione (o l’inizio) di un percorso. Soprattutto, mi hanno costretta ad uscire dalla mia zona di comfort fatta da lavoro/bimbe/casa/letture e mi hanno spinta a salire di nuovo su un treno: il seminario di Daniela Lucangeli in Ancona di cui ho parlato sopra, il corso “Social media Playbook” di Marco Montemagno a Milano, il seminario “L’era del cuore” di Luca Mazzucchelli a Roma e infine, quasi a chiudere il cerchio di questo anno intenso proprio da dove era partito, il TEDx Ancona. Ho ripercorso, con rinnovata energia, il percorso professionale che mi ha portato a fare della mia passione un lavoro con eco and eco. E poi sono stata a presentazioni di libri belli come “Appassionate” e “Mamme con la partita Iva“. E tra le letture di questo anno che si collegano ad entrambi non posso non aggiungere “MAAM – La maternità è un master” che mi ha fatto riflettere sulle tante competenze acquisite in questi dodici anni da mamma e lavoratrice.
Ho letto e studiato tanto anche per migliorare il mio lavoro, per ottimizzare i tempi o per raccontare meglio quello che faccio ogni giorno. Per capire se sto andando nella giusta direzione, ma anche per sapere quale direzione non voglio prendere, perché non mi appartiene. “Cardio Marketing” e “Fai di te stesso un brand“, sono stati senza ombra di dubbio i due libri in cui mi sono ritrovata di più, e che rileggerò sicuramente nei prossimi mesi. Altri due libri che ho letto e che invece faranno da bussola per il prossimo anno sono invece “Sfrutta i contenuti, genera nuovi clienti e fai content marketing” e “Video marketing“.
Proprio grazie a questi ultimi ho preso coraggio e ho fatto la mia prima live video nel gruppo di living eco (and eco) (dovrei farlo anche per Villacolle, lo ammetto). A quella ne sono seguite tante altre che hanno fatto “entrare” tante delle mie clienti virtuali nella vita quotidiana del negozio e non solo. Per me che sono sempre così impacciata alla sola idea di mettermi davanti alla telecamera, è stata un’altra uscita dalla mia zona di comfort che mi ha fatta fare un passo avanti non indifferente! E poi ho abbracciato tante persone dal vivo: amici del web di una vita, ma anche clienti online che erano di passaggio nelle Marche e sono venuti a trovarmi in negozio, deviando di chilometri per passare a farmi un saluto di persona. Ogni volta me lo ripeto: incontrare le amicizie (o le clienti) storiche conosciute sul web è sempre una emozione unica e mi fa rendere conto di quanto di bello ci sia da prendere anche in queste esperienze.
Mi sono arrampicata con Vera in spalla su per i sentieri che ci hanno portato al concerto di Jovanotti per RisorgiMarche e siamo tornati a visitare il Museo Egizio e Torino dopo anni. E abbiamo anche messo in progetto di riprendere a viaggiare un po’ di più, ora che abbiamo venduto il vecchio camper e ci sentiamo un po’ più liberi di viaggiare senza. Sembra un paradosso, lo so, ma nel tempo avevamo rinunciato un po’ alle vacanze extra, quelle che non prevedevano di uscire in camper. Un po’ per ammortizzare i costi fissi del camper stesso, un po’ perché con Vera ancora piccola era molto più impegnativo viaggiare. Un po’ perché dopo anni di lavori di ristrutturazione ci volevamo godere gli spazi di Villacolle e le vacanze più belle sono state quelle a casa nostra.
Ho rinunciato a credere che si possa cambiare il mondo da soli, dopo aver vissuto una esperienza di affido per circa sei mesi (per i fine settimana). Un’esperienza che ci ha segnato nel profondo, che ci ha donato tantissime emozioni e di cui conserveremo comunque un ricordo bellissimo e fortissimo, per sempre.
Ho ridipinto i mobili della taverna, perché avevo bisogno di luce. E ho continuato, con lentezza ma costanza, a sistemare casa, fare decluttering e ordinarla per cercare di adattare ogni stanza alle esigenze di ognuno di noi, ma soprattutto a quelle delle bimbe che crescono velocemente e sviluppano i loro interessi e passioni.
Ho rallentato un po’ con l’autoproduzione quotidiana (ma non con l’orto e le relative conserve, causa di forza maggiore), mettendo per qualche mese in pausa la pasta madre e rinunciando a fare tutto da sola. Bisogna pur ammettere che c’è un limite a tutto, e tra fare in casa pane, grissini, merende, panettone e chi più ne ha più ne metta e comprare tutto pronto c’è una bella via di mezzo che prevede cucinare delle belle scorte una volta ogni tanto (ottimizzando al meglio le infornate in un paio di pomeriggi) e quando non si arriva a far tutto ricorrere al forno o alla bottega vicino al negozio.
Ho detto qualche no, i primi da non so quanto tempo. Per tanti anni (e con mia grande soddisfazione) sono stata coinvolta in progetti, associazioni, laboratori, volontariato, gruppi di lavoro. Tante energie. Troppe energie. Ho deciso di prendermi una pausa dalla maggioranza dei miei impegni extra. L’ho fatto con grandissima fatica, consapevole che ci saranno altri tempi, ma che in questo momento devo concentrarmi sulle mie scelte e sui miei percorsi, per poter dare di nuovo.
Non ho smesso di giocare, sperimentare, studiare nuovi esperimenti e trovare nuove idee per imparare giocando con le bimbe. La mia (de) formazione (professionale) da matematica e programmatrice mi ha sicuramente aiutata a inventare nuovi esperimenti, ma anche qui ho scoperto tanti libri per cui ci vorrebbe un post a parte. Trovate tanti riferimenti nei post dedicati ai laboratori STEAM già fatti e in quelli che continuerò a pubblicare. Mi piacerebbe essere più costante anche con questi, ma so già che questo buon proposito di inizio anno non sarà semplice da mantenere!
Il 2018 è stato un anno intenso, di cui faccio fatica a tirare le somme e che mi ha portato tante cose che mai mi sarei aspettata, nel bene e nel male. Intanto, da quando ho iniziato a scrivere questo post ad oggi è già arrivato il 2019. Dopo aver fatto i bilanci dell’anno passato, è ora di iniziare a fare progetti per l’anno che verrà. Qualunque cosa ci porterà, sono certa che sarà di nuovo un bel cambiamento. Vi lascio con la frase che in assoluto ha rappresentato al meglio questo anno. E la vostra, quale è stata?
“Qualsiasi cosa accada investi sulle tue competenze, ovvero studia, studia, studia!” (L. Mazzucchelli)
Grazie a tutti quelli che mi sono stati a fianco in questo anno. A chi mi ha abbracciato, a chi con una frase mi ha tirato fuori la riflessione più giusta. A chi mi ha spronato e a chi mi ha chiesto di rallentare. A chi, grande o piccolo, ha avuto qualcosa da insegnarmi. A chi mi ha scritto in privato o sui social, a chi mi ha mandato una mail o un messaggio per dirmi che c’era, o per raccontarmi qualcosa in più di sé. A chi mi ha detto le parole giuste e a chi mi ha detto le parole sbagliate, perché anche da quelle è venuto fuori qualcosa di grande, non senza passare (purtroppo) per una buona dose di sofferenza.
Grazie infine alle mie figlie, a mio marito, a mia sorella, ai miei mentori e alle amiche più care, per avermi incoraggiato o per aver visto lontano quello che a volte nemmeno io riesco a vedere.
Buon anno a tutti!
10 comments
Mamma mia Gloria! Quante cose… questo post sprizza energia! Grazie per la condivisione, sicuramente prenderò spunto da alcuni dei tuoi suggerimenti di lettura!
Un abbraccio!
Grazie a te Daria! E bentrovata! Un abbraccio
Grazie a te, Gloria, fonte inesauribile di ispirazione! ❤️ Buon anno, e che sia altrettanto intenso. Il cambiamento è sempre un processo faticoso, ma è vitale, quindi continuate cosi!
❤️ Buon anno anche a te, a voi Laura!
Vero che il cambiamento è faticoso, e onestamente credo che questo anno di cambiamento sia stato molto più faticoso di quelli fatti in questi anni di traslochi, neo-maternità, cambio-lavoro e cambio-vita!! 🙂
Ti ammiro davvero molto!
Grazie Caterina!!❤️
Gloria Gloria Gloria.Sei un Donna stupenda. Un vulcano di energia positiva e di intelligenza a dir poco esplosiva.
Da , quanti sono?? 6 anni ormai? ci siamo fatte compagnia in varie fasi, ricordi le infinite sedute di allattamento e le nostre chat? eravamo in sintonia allora e lo siamo ancora oggi.
Mi sembra di leggere il mio percorso di questo 2018 (a parte qualche differenza nei titoli, ma sempre dello stesso filone di pensiero) e sulla sveglia alle 5, ah ahhh!!!
Crescere è meraviglioso, faticoso, ma stupendo.
Crescere insieme (anche se a distanza, ma è davvero il caso di dire che la distanza non conta) lo è ancora di più! ❤
Ho riletto questo post per la seconda volta e l’ho trovato ancora più emozionante e inspiring della prima…brava! trovare il tempo per raccontare dà ancora più valore a quello che facciamo 🙂 I tuoi post sono un dono…
Ma grazie Patrizia! Questo tuo commento mi ispira a continuare a raccontare. E’ una cosa (raccontare) che ho sempre fatto, ma che negli ultimi due anni, presa dal quotidiano, ho sempre rimandato e diradato qui nel blog (pur continuando a farlo nei canali social). Adesso che sto riprendendo a scrivere con più costanza mi rendo conto di quanto questi post siano un dono, per prima cosa, per me.
Perché mi aiutano a rimettere le idee in fila, mi chiariscono la direzione in cui voglio davvero andare e mi ridanno indietro tantissime belle energie da parte di chi mi legge. Grazie per la tua energia, sempre preziosa!