Questa estate già pregustavamo il giorno della vendemmia. Passeggiando tra i (due) filari, tutte le viti erano stracariche di grappoli dorati, e anche alcune piante che gli scorsi anni non avevano fatto nemmeno un acino promettevano davvero bene!
Poi, dopo un’estate fredda e piovosa come quella che abbiamo avuto, le piante hanno iniziato ad ammalarsi, e foglie e grappoli hanno iniziato a prendere un colore tendente al marroncino che non prometteva per niente bene. I trattamenti che abbiamo fatto sono davvero minimi (solo poltiglia brodolese), ma non credo che se anche ne avessimo fatti di più o con più costanza ci saremmo comunque salvati.
I primi giorni di settembre, vista la situazione, Roberto si è armato di pazienza ed ha raccolto tutti i grappoli rovinati e da buttare, con non poco sconforto… quasi tre carriole intere di uva bellissima e polputa.
Nonostante tutto, non ci siamo persi d’animo, e anche se l’uva buona rimasta sulle piante era davvero poca (a conti fatti due grosse bacinelle) non abbiamo voluto rinunciare anche quest’anno (l’anno scorso avevamo avuto pochissima uva a causa della grandine) alla vendemmia, e così un pomeriggio lo abbiamo comunque dedicato a questa, con la poca uva che avevamo da raccogliere e le bimbe allegre e felici.
Il momento più bello ovviamente è stato quello della pigiatura, da cui abbiamo ottenuto meno di due secchi di mosto, che ormai è stato filtrato e sta finendo di fermentare in damigianette da 5 litri. Temo che ne faremo aceto anche quest’anno, ma intanto Roberto ha voluto provarci lo stesso.
Intanto, con un po’ abbiamo preparato i nostri amati biscotti di mosto, cotti nel nostro nuovo forno a legna insieme a due care amiche. Un pomeriggio di biscotti di mosto e cottura condivisi, ché qui non ci facciamo mai sfuggire le occasioni per fare festa. Altri due litri sono andati per un esperimento, insieme allo sciroppo di visciole preparato in giugno per vedere se riesco a tirarne fuori del vino di visciole. Vedremo tra qualche mese quali dei due vini sarà andato meglio, l’attesa nelle autoproduzioni come al solito è la parte più bella! E chissà che il prossimo anno potesse finalmente essere quello buono, chissà?
4 comments
A noi invece era andata benissimo lo scorso anno, quets’anno invece anche qui sembrava partita benissimo e poi ci siamo ritrovati con pochi grappoli… pazienza sarà per il prossimo anno…
Già Daria, qui ogni anno è un’incognita! E noi lo facciamo per diletto, non voglio pensare a chi di terra ci vive… 🙁
Beh io ve lo auguro… Non perdete mai la speranza, prima o poi il buon vino e il buon raccolto verrà…
Maira
Speriamo Maira, grazie!