La settimana dei Santi, secondo tradizione contadina, è la settimana delle semine e dei trapianti per eccellenza, un po’ come quella prima di Pasqua a primavera. In sostanza, a sentire i contadini più incalliti, in questa settimana si semina e trapianta tutto il possibile, ché poi cambia la luna, arriva il freddo, piove a catinelle e chi più ne ha metta.
I miei programmi settimanali nell’orto erano belli serrati, e come al solito (come tutti i programmi) li ho un po’ disattesi. Un po’ perché il tempo non ci ha aiutati tanto, un po’ perché con il lavoro, le bimbe e il cambio di orario le giornate si fanno sempre più corte. Mio babbo poi mi ha dato una cosa come tre secchi (tre secchi!!!!!) di carducci dei carciofi da trapiantare, e devo ammettere che buona parte del tempo possibile l’ho speso lì.
Oltre ai carciofi, sono riuscita a mettere a dimora le nuove piante di lavanda (quelle realizzate dalle talee dello scorso autunno) e le insalate, e a seminare (di nuovo) spinaci e carote. Mancano solo aglio e cipolle che avrei voluto mettere giù sabato mattina, ma poi è iniziata la pioggia e ci ho rinunciato.
Il posto d’onore però quest’anno è toccato alle fave e ai piselli, perché le bimbe li hanno seminati insieme a Silvia, figlia di nostri cari amici che sono venuti a farci visita. Un po’ di “Seminare il futuro” fatto in casa, insomma. Ai nostri legumi preferiti quest’anno è toccato il posto dei meloni e delle angurie dismessi, con un bel po’ di buche a cui ne saranno affiancate altrettante in primavera (per averne a scalare). Peccato soltanto che non sia riuscita a recuperare fave bio, visto che il sito da cui acquisto i semi (e da cui ho preso invece i piselli) le aveva finite nonostante avessi fatto l’ordine per tempo. Così, fave prese dal negozio di sementi del paesello, ma con mio grande disappunto oltre a non essere bio avevano anche una concia di un coloraccio fuori, che però in confezione non era indicata. Insomma, prossimo anno è d’obbligo organizzarmi meglio coi semi.
Tornando alle bimbe invece (che al colore dei semi non hanno ovviamente tanto badato) la semina per loro è stata davvero speciale, e anche la raccolta della “bietola anarchica”, che ovviamente si son poi mangiate volentieri a cena. Insomma, non c’è che dire: l’orto in compagnia è sempre più divertente! 🙂