Quest’anno abbiamo avuto una prima metà di autunno molto mite (e vorrei ben dire, visto che la bella stagione è arrivata in Giugno), e così questa settimana quasi non abbiamo fatto caso alla consueta “estate di San Martino”.
Non subito almeno, visto che qui ormai da un paio di settimane accendiamo la stufa a legna tutti i giorni. Poi un paio di giorni mi sono detta “Ma si sta bene anche senza accendere” e poi ho ripreso a stendere le lenzuola fuori, all’aria, anziché sotto la veranda. E ho realizzato che mancava veramente poco per San Martino, in effetti. 🙂
Così, ne ho approfittato per terminare di fare il cambio stagione e per ritirare fuori gli scatoloni dei panni che da Sveva passeranno a Siria e da Siria a Vera, e per controllare il guardaroba delle bimbe in generale in vista dell’inverno. Il mio l’ho considerato poco, visto che mi entrerà ancora ben poco e che allattando ancora spessissimo cerco di vestire sempre comoda anche se vado al lavoro. Nel complesso, una faticaccia, anche perché ritirando fuori quello che avevamo sistemato nel ripostiglio in scatole di cartone (quelle che abbiamo sempre usato per il cambio stagione da quando viviamo insieme), abbiamo trovato una triste sorpresa. L’umidità le aveva rovinate tutte, e soprattutto i panni che contenevano hanno preso quello sgradevole “odore di muffa” che mi ha costretto a lavare di nuovo tutto il cambio stagione. Scatole buttate (e ricomprate in plastica), lavoro infinito di lavaggi e asciugature, e soprattutto il terrore per umidità e muffa, che è comparsa in parte anche nelle cassettiere della nostra camera.
Abbiamo dato scusa ai lavori, al fatto che lo scorso anno quando abbiamo ultimato i lavori in ingresso abbiamo tenuto la camera chiusa e sigillata per qualche mese… insomma, speriamo di risolvere presto.
Muffe a parte, ho approfittato di queste giornate meravigliose per ricoverare tutti i fiori (gerani, alcune piante da appartamento, hybiscus e chi più ne ha più ne metta) sotto la veranda. Il prossimo passo per la veranda sarà creare una copertura da poter rimuovere poi in estate per le pareti esterne, così da poterla usare in inverno sia come ricovero attrezzi, che come serra per le piante e per le semine, che per stendere la biancheria. Oltre a questo, nel frattempo questa zona è stata anche eletta a rifugio personale da Zorba. L’angolo più luminoso e ben esposto, e soprattutto caldo e senza correnti d’aria di tutta Villacolle. Come dargli torto.
Io ne approfitto per star fuori il più possibile con Vera e con le bimbe. Non che durante l’inverno abbiamo abitudine di tapparci in casa, anzi… Ma vuoi mettere un bel sole e temperature primaverili?
In casa intanto iniziamo ad abituarci ad una luce diversa. Le giornate sono infinitamente più corte (e i vespri della chiesa vicina suonano alle 18 anziché alle 21) e pure in cucina a volte è necessario accendere la luce nel pomeriggio.
Facciamo ordine tra le cose e ci prepariamo ai lunghi pomeriggi invernali che ci aspettano, anche se sono certa che questo sarà un lungo inverno ben diverso da quelli passati. Ci aspettano ancora tanti lavori in casa, progetti e un trasloco definitivo qui a Villa Villacolle che impegnerà non solo noi grandi ma anche le bimbe, che ogni giorno vanno curiose a controllare lo stato di avanzamento dei lavori nella loro camera. Un lungo inverno, che son certa volerà…