Una cosa è certa ormai a casa nostra, nonostante le obiezioni di babbo e suocero: l’orto anarchico non si tocca. Così questa primavera, così come lo scorso autunno, abbiamo solamente arieggiato il terreno con la forca foraterra e pacciamato ben bene. Prima di procedere a piantagioni e semine, rinnoverò la pacciamatura ed estirperò le erbacce che saranno ricresciute nel frattempo. Niente altro, oramai l’esperimento è iniziato ed intendo portarlo avanti per qualche anno, convinta che riuscirò ad ottenere gli stessi risultati che con un orto tradizionale. Convinta io, diranno loro… 🙂
Ho ceduto però sulla striscia di terra in fondo al vigneto, anche perché quest’anno volevo seminare laggiù le patate e la terra sarebbe stata davvero troppo compatta per questa semina (il prossimo anno però procedo con la pacciamatura anche qui!) Per nostra fortuna, sia mio padre che mio suocero si sono offerti di darci una mano, e in mezza giornata avevano già preparato tutto.
Anche più di tutto, a dire il vero, visto che hanno arato anche la striscia di prato che volevo lasciare come sentiero utile sia per la vigna che per la striscia di orto… poco importa (dicono), così potrò riseminare il prato su un pezzo di terra finalmente ben lavorato, compatto e soprattutto spianato. Tanto (a vedere le previsioni) l’acqua per innaffiarlo non manca!
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[…] la forca foraterra e pacciamato ben bene. Però su un pezzo ancora da dissodare abbiamo ceduto alla motozappa… […]