Perché parlo al plurale? Perché ovviamente non mi sono accontentata di improntarne una, ma in definitiva ne sto mettendo su due o tre, di carciofaie.
La prima è quella in cima all’orto, che ho messo a dimora lo scorso anno e quest’anno inizia ad avere delle belle piante vigorose.
Posta tra il muretto di legno dell’orto e la strada, sono riuscita a consociarla anche con due cespugli di artemisia che dovrebbero tenere lontani i topi. Spero che quest’anno inizi a darci qualche frutto, io che di carciofi sono golosa sinceramente non vedo l’ora!
Le altre due carciofaie invece le sto approntando man mano, piantando lungo i due filari del vigneto alcuni carducci prelevati dalle piante di mio padre, che a sua volta le aveva prese quassù da alcune vecchie piante di carciofo che abbiamo dovuto togliere davanti casa.
Anche queste, dopo qualche mese di ambientamento, stanno prendendo vigore e sembrano gradire la convivenza con le viti (qui nei vigneti vicini la combinazione vite-carciofo è un must, e noi proseguiamo la tradizione). Il prossimo esperimento per ampliare proprio queste due carciofaie sarà seminare alcuni carciofi romaneschi, personalmente non ci ho mai provato ma sono proprio curiosa di vedere se riuscirò nell’impresa. Tanto all’aperto con questa pioggia (stamane mista a neve) non si semina proprio, tanto vale sperimentare al coperto! 🙂
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