Il camino in cucina è tuttora in progress, perché è dalla fine dell’estate che andiamo avanti con misure, disegni, e con “come lo vuoi?” “come lo faccio?” “come farà a tirare e non far fumo?”
Dopo aver smontato il vecchio camino, Roberto ha iniziato quella che io definirei l’impresa impossibile, ovvero costruire un camino che non facesse fumo, che fosse funzionale da caricare e per cuocere, che fosse in accordo con la stanza e su cui avremmo potuto installare agevolmente la caldaia che mio padre ci ha costruito per alimentare i riscaldamenti.
Ci è riuscito? Sì… e no. E’ iuscito a stuccarlo bene e a realizzare la doppia cappa in maniera tutto sommato agevole, e abbiamo scelto dei mattoni che stanno sinceramente bene con la pietra dietro. Inoltre, per la piana siamo riusciti a recuperare i refrattari del vecchio camino, e le pianelle son quelle vecchie recuperate dalla ristrutturazione del tetto. La caldaia è stata montata alla perfezione, con tutte le precauzioni del caso. E soprattuttto, tira che è una meraviglia: non un filo di fumo nemmeno a cercarlo. Era il nostro incubo, considerato poi il fatto che la legna sarà la nostra unica fonte di riscaldamento.
I problemi? In pratica il problema devo ammetterlo, è uno solo: io non so delegare (e lui non ha un minimo di senso estetico). Ovvero, io ci proverei pure a delegare, tant’è che gli avevo ben detto le misure precise che avrei voluto, le altezze, e tanti altri dettagli. Avrei voluto uno spazio il più possibile ridotto davanti alla bocca della caldaia stessa, così da poterla caricare con facilità e soprattutto pulire senza sforzo. E avere un camino che non fosse troppo “importante” rispetto alla struttura della cucina, che è grande sì, ma in cui avrei voluto anche mettere altro oltre al camino. Insomma, le mie specifiche erano abbastanza chiare, e Roberto mi aveva dato ad intendere di essere anche in accordo con quello che pensavo io. 10 centimetri qui, 10 là… è diventato un camino che starebbe bene in una stanza da 50 metri quadri! 🙂
Temo che rimarrà per un po’ in progress il nostro camino, perché sinceramente non so se riuscirò a farmelo piacere e soprattutto non so se sarà comodo da caricare e pulire. Faremo un po’ di prove prima di deciderci a completarlo con trave sopra e imbiancatura, penso che sia la cosa migliore per capire se riusciamo a gestirlo al meglio e se davvero non sia troppo ingombrante.
Intanto, la scorsa settimana almeno sono arrivati i termosifoni, e così abbiamo potuto (grazie al prezioso aiuto dei nostri padri) montarli tutti e provare finalmente l’impianto. Non senza qualche intoppo, come sempre avviene quando si collauda qualcosa in casa nostra, difficile che tutto fili liscio, quando succede ci preoccupiamo sempre un po’.
In poco più di due ore di camino acceso la temperatura in cucina è salita dagli 11 ai 16 gradi, con gran soddisfazione di mio padre e di Roberto. Finalmente, è finito l’esilio da Villa Villacolle e possiamo riprendere a passare i fine settimana quassù. Magari… chissà, prima o poi faccio l’occhio anche col camino! O magari a forza di sentirmi lamentare finisce che lo sistema un po’! Chissà 🙂
2 comments
[…] l’acqua e le erbe di campo colte e lessate nel pomeriggio. Soddisfazione di Roberto perché il nostro camino enorme (diventato ormai oggetto di discussione con ogni ospite che ci capita a tiro) finalmente ha […]
[…] al mattino non avremmo pensato, tanto era limpido il cielo, che avrebbe nevicato, anche se il camino ha iniziato a fumare (cosa mai successa con ogni sorta di aria). Sospettavo già l’aria di […]