Ieri è ricominciata la scuola dell’infanzia per le nostre bimbe: riprendono le routine di sempre, con la sveglia (più o meno) alla stessa ora, i ritmi più regolari, le sere passate in casa, l’ufficio. Dopo la scuola, subito a Villa Villacolle a fare il pieno di libertà e di aria aperta. Ceniamo lo stesso quassù, per non avere sempre la borsa frigo in macchina, e per goderci questi ultimi giorni di bel tempo, ché l’autunno si avvicina e chissà come sarà il tempo.
E’ iniziato un nuovo anno anche per il nostro orto: ho completato quasi tutte le semine e i trapianti delle colture invernali, e sto iniziando a preparare il terreno per l’inverno, nei punti in cui ho tolto le colture estive. Quest’anno (a dispetto di quello che dicono gli esperti) mi sono armata di forca foraterra, e ho deciso di portare avanti il mio esperimento di orto. Anziché vangare con la motozappa, ho deciso di aerare il terreno con la forca foraterra e poi ricoprire con la pacciamatura fino al momento della semina o del trapianto, verso la fine dell’inverno. Il terreno dopo le prime piogge, sotto la pacciamatura che ho tenuto per tutta l’estate, è morbido e si fora con facilità anche nei punti in cui non avevo seminato nulla. Il lavoro procede lentamente, ma non è affatto faticoso. Mentre foro, tolgo ancora qualche pietra troppo grossa, strappo la gramigna che dopo le piogge è rinata bella arzilla, o trovo qualche bel lombrico cicciotto che sta lavorando ben bene. Vedremo la prossima primavera se troverò differenze su questa terra, che ormai inizio a sentire davvero un po’ mia.