Raccolto di visciole abbondantissimo quest’anno, come non immaginavo davvero dopo le gelate tardive, che però quassù a Villa Villacolle hanno fatto meno danni che giù in paese.
Quante ne abbiano prodotte le nostre piante non lo so di preciso, visto che noi ne abbiamo utilizzate solo una parte, circa sei chili. Qualche altro chilo le hanno raccolte mia sorella e i nostri amici, e quelle che rimanevano ancora (non meno di altrettante) le abbiamo regalate a un vicino di casa di mia mamma, e sono certa che grazie al buon vecchio metodo del baratto torneranno sotto forma di un buon vino di visciole 😉
Noi, invece, con quattro chili e diverse ore di pazienza per snocciolarle ci abbiamo fatto la marmellata. 400 grammi di zucchero (nel nostro caso integrale di canna bio) per ogni chilo di visciole snocciolate, un’ora di cottura, una passata al frullatore perché le bambine non apprezzano la marmellata coi pezzettoni, e via con l’imbarattolamento.
Gli altri due chili stanno maturando al sole, sotto zucchero. Qui chiamiamo le visciole sciroppate “visciolata”, non sono altro che visciole messe in barattolo con lo zucchero e lasciate maturare al caldo sole di luglio.
Infine, visto che non sapevamo cosa farne (e meditavo quasi su un bel cuscinetto) di tutti i noccioli scartati dalla preparazione della marmellata, abbiamo approfittato del suggerimento di mia sorella e li abbiamo messi sotto alcool, per farne un maraschino.
Insomma… delle visciole davvero non si butta via niente!
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[…] – marmellata di visciole e visciolata […]
[…] e che abbiamo inaugurato con il “maraschino” ottenuto dai noccioli delle nostre visciole, bevuto insieme ai nostri più cari […]